sabato 10 dicembre 2011
martedì 21 giugno 2011
21 giugno 2011: “APRI UN OMBRELLO, OFFRI PROTEZIONE!”
“APRI UN
OMBRELLO, OFFRI PROTEZIONE!”
Venezia,
campo San Tomà, martedì 21 giugno ore 11.00
Lo European Umbrella Event quest’anno anche in Italia.
Centinaia
di persone nelle piazze italiane apriranno un ombrello per offrire
simbolicamente protezione e solidarietà.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) il Consiglio Europeo per i
Rifugiati ed i Richiedenti Asilo (European Council on Refugees and Exiles -
ECRE) lancia anche quest’anno la campagna “Share an umbrella, offer protection!”.
Per partecipare allo European Umbrella Event basterà aprire un ombrello: nel gesto
semplice di aprire un ombrello e condividerlo con chi hai vicino per
proteggerlo dalla pioggia (o dal sole), si racchiude, secondo la campagna, un
messaggio ben più profondo che forse può arrivare anche a chi di questi temi
(diritti, rifugiati, richiedenti asilo,…) non ne sa nulla o conosce poco.
L’iniziativa fu promossa già
l’anno scorso in diversi Paesi dell’Unione Europea, con lo scopo è quello di
dare visibilità ai rifugiati e alle realtà che lavorano per la tutela dei loro
diritti e del diritto d’asilo.
Il presidio di oggi, organizzato
dalla Rete
Tuttiidirittiumanipertutti assieme
alle altre realtà ed associazioni cittadine, ci è sembrato il contesto adeguato
per aderire anche a Venezia alla campagna europea, che denuncia in tutto il
Continente la scarsa tutela e, talvolta, la totale mancanza di effettività dei
diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, soprattutto considerati i fatti
recenti e le affermazioni contraddittorie e confuse delle nostre Istituzioni
regionali, che non ci hanno permesso di avere risposte né sul piano politico né
su quello operativo.
Accogliamo
l’invito della campagna,
apriamo
un ombrello e offriamo un rifugio!
Per maggiori informazioni
sull’iniziativa in Europa consulta la pagina:
Per sapere in quali altre piazze
italiane è presente l’evento vai su:
sabato 14 maggio 2011
14 maggio 2011: appello per una accoglienza degna
Lettera aperta delle associazioni e delle realtà
veneziane per un’accoglienza degna nella nostra città.
Di
fronte al nuovo vento di rivolta che in questi mesi ha soffiato nei paesi del
Maghreb e del Mashreq, pur con le differenti caratteristiche che i movimenti
hanno assunto nei diversi Stati coinvolti, non possiamo che sentirci solidali e
vicini a chiunque abbia lottato e stia ancora lottando per affermare dal basso
la propria autodeterminazione e la propria libertà dai dittatori e dai regimi.
Di
fronte all’enormità di quanto è già avvenuto e sta ancora avvenendo, pensiamo che ciascuno di noi sia
chiamato a fare la propria parte con coraggio e senza timore dei cambiamenti.
Le recenti migrazioni che hanno raggiunto il Sud dell’Italia, per quanto non
abbiano mai numericamente rispecchiato i proclami allarmistici di diversi
membri del Governo italiano, sono una delle conseguenze dirette di quelle che,
almeno formalmente, l’Europa intera ha salutato come le rivolte della libertà.
L’arrivo di questi uomini, di queste donne e di questi bambini nel nostro
paese, è di certo il banco di prova per noi più immediato e rispetto al quale
ognuno può dimostrare attivamente il proprio impegno per la pace e per un mondo
più giusto.
Il
governo italiano ha gestito in maniera emergenziale un fenomeno che poteva
invece essere affrontato con un rispetto molto maggiore dei diritti umani:
qualche decina di migliaia di migranti non può essere un numero di persone tale
da piegare un paese come questo (mentre in Tunisia, ad esempio, sono stati
accolti prima di tutto dalla società civile più di 500.000 profughi dalla
Libia). Eppure si è creata una
situazione invivibile sull’isola di Lampedusa, spettacolarizzando come un’invasione
l’arrivo di questi profughi ridotti a condizioni disumane perché tenuti per
settimane senza i servizi necessari anche solo per sopravvivere in dignità.
Da
quando sono iniziati gli spostamenti di questi migranti nel resto d’Italia, la
situazione non è migliorata.
Si è
innanzitutto creata una separazione fittizia e aprioristica tra “veri” e
“falsi” profughi, o sulla base dell’origine nazionale, quando invece i testi
internazionali e comunitari parlano del diritto a chiedere protezione
internazionale come un diritto soggettivo, che chiunque deve poter esercitare,
o sulla base di divisioni cronologiche irrazionali: chi è arrivato prima del la
mezzanotte del 5 aprile può avere un permesso di soggiorno e venire considerato
un profugo, chi è arrivato un minuto dopo va trattato da “clandestino” e rimpatriato
.
Nel
frattempo, centinaia e centinaia di persone, molte delle quali provenienti da
paesi come il Sudan, la Somalia o l’Eritrea e che si trovavano in Libia perché
respinte dall’Italia nel 2009 e nel 2010 sulla base del partenariato firmato
con Gheddafi, hanno perso la loro vita in mare nel tentativo di salvarla e di
renderla migliore.
Per
molti di coloro che invece sono
sopravvissuti, a parte quelli che sono
riusciti a raggiungere la Francia, si è aperta una strada costellata spesso
dalla detenzione arbitraria in luoghi, come le tendopoli siciliane o
addirittura le navi da crociera, che non hanno alcuno statuto giuridico e in
cui questi migranti sono di fatto sequestrati in nome di uno “stato di
emergenza” che il governo italiano ha incredibilmente proclamato con un decreto
del 7 aprile rispetto a tutti i paesi del NordAfrica.
Noi
crediamo invece che a ciascuna di queste persone vada riservata, semplicemente
in quanto donne e uomini in fuga da condizioni di precarietà, difficoltà o
pericolo, un’accoglienza diversa, nel pieno rispetto dei loro diritti e della
loro dignità.
Alcune associazioni, come la Caritas ed Emergency, si
sono già offerte di operare in questa direzione. Molte altre vorrebbero farlo.
Per questa ragione, in contiguità con la tradizione che la città di Venezia ha
sempre storicamente rivendicato, abbiamo intenzione di avviare fin da subito un
percorso di accoglienza dal basso mettendo in rete tutte le risorse che le
nostre realtà, come indicato accanto alle adesioni, hanno deciso di rendere
disponibili a questo scopo.
Invitiamo ovviamente il Comune di Venezia a
condividere questo percorso per creare sinergie anche con quelli che esso
stesso ha già avviato.
Auspichiamo
quindi, oltre che la condivisione e la trasparenza rispetto alle modalità di
accoglienza già messe in atto in base al programma stabilito dal Governo, la
definizione di un piano di accoglienza possibile e giusto, che coinvolga la
grande risorsa rappresentata dalla società civile e dalle associazioni, che
sia, nella sostanza e nel metodo, la migliore risposta a chi invece, attraverso
il caos e gli allarmi, utilizzando ciò che accade per istigare sentimenti di
chiusura e di xenofobia.
E’
questa secondo noi la maniera migliore di qualificare la nostra città, Venezia,
come città di pace. E lo facciamo concretamente iniziando con il mettere a
disposizione a partire da maggio 2011 e
per la durata iniziale e prorogabile di almeno due mesi, le risorse
elencate di seguito.
RISORSE
PER UN'ACCOGLIENZA DEGNA
OFFICINA SOCIALE
Centro di
accoglienza con 24 posti letto.
CGIL Camera del Lavoro
Metropolitana
Messa a disposizione del proprio Ufficio Legale
Pasti c/o mensa Cgil
Volontari disponibili per accompagnamenti o eventuali altre necessità
Avvio sottoscrizione c/o lavoratori
ARCI
Venezia Mestre
Mette a disposizione
uno sportello informativo e di orientamento per i migranti
neo-arrivati, presso la sede in via Torino 11/c di Mestre. Inoltre, stiamo
approntando una rete di centri di raccolta di generi di prima necessità su
Mestre e Venezia presso i Circoli Arci presenti sul territorio, in modo da
essere funzionali un giorno a settimana (differenziato a
seconda del Circolo), in fasce orarie da definire, per due
mesi.
CASA
DEI BENI COMUNI MORION
La casa dei beni
comuni Morion, al fine di garantire una degna accoglienza a migranti e
richiedenti asilo, si impegna a organizzare all'interno della sua struttura un
centro di raccolta di generi di prima necessita come vestiario, coperte,
alimentari, eccetera.
Si impegna inoltre a garantire la presenza attiva di un gruppo di volontari pronto ad impegnarsi in tutte le esigenze.
Si impegna inoltre a garantire la presenza attiva di un gruppo di volontari pronto ad impegnarsi in tutte le esigenze.
EMERGENCY
Il gruppo Emergency
di Venezia e Mestre si impegna a preparare una cena alla settimana per i
migranti ed i rifugiati presso la sede di Mestre (Piazza Antonio Canova, Corti
Femminili), per un periodo di tempo da concordare. Il Poliambulatorio di
Marghera è disponibile durante il normale orario di apertura (dal lunedì al
venerdì dalle 9:00 alle 18:00); è inoltre disponibile ad aperture straordinarie
nel caso in cui se ne presentasse l'esigenza, con tempi e modalità che verranno
valutati di volta in volta.
COOPERATIVA
IL FONTEGO
La cooperativa El Fontego
si propone di:
1) dedicare tre
serate in bottega (giugno, luglio e settembre) che avranno come tema l'accoglienza
e presenteranno esperienze di buone prassi,
2) offrire un paio di
pomeriggi la settimana la possibilità di utilizzare in via paruta il
collegamento internet dell'ufficio (pomeriggi da individuare in base alla
presenza di volontari che sanno utilizzare il computer e che magari parlano
inglese),
3) definire con i
soci qualche ora da mettere a disposizione per esempio per accompagnare in giro
per uffici.
IL
VILLAGGIO
Il Villaggio al
momento mette a disposizione 1.000€ per garantire ospitalità per un mese ad un
migrante (35€/giorno) che comunque va ospitato presso una struttura
adeguata.
LIBERALAPAROLA
– scuola di Italiano per migranti
Gli insegnanti e le
insegnanti della scuola Liberalaparola, la scuola di italiano per migranti che
ha sede al Centro Sociale Rivolta di Marghera, sono a disposizione per tenere corsi di
lingua intensivi dedicati ai nuovi arrivati per 4 ore alla settimana per i
prossimi 2 mesi.
Si impegnano inoltre ad aiutare nell'accompagnamento e nell'orientamento sul territorio per 2 ore la settimana
Si impegnano inoltre ad aiutare nell'accompagnamento e nell'orientamento sul territorio per 2 ore la settimana
MANITESE
Mani
tese sottoscrive la lettera, rendendosi disponibili a collaborare nella
raccolta di materiali vari che potrebbero essere utili all'ospitalità,
utilizzando i canali usuali con cui si trovano a lavorare. Se poi può essere
un'occasione di socialità, possiamo condividere con le persone accolte le
nostre attività (anche la raccolta che può favorire l'accoglienza). Per altre
necessità hanno bisogno di capire meglio quali potrebbero essere i contributi
specifici che possono dare e quindi vedranno in seguito.
RAZZISMO
STOP e MELTING POT
L'Associazione
Razzismo Stop in collaborazione con Melting Pot contribuiscono con 2 ore
settimanali di sportello di informazione legale ed orientamento ai servizi
rivolto ai migranti e rifugiati arrivati ed ai servizi e associazioni che ne
richiederanno la consulenza. Lo sportello si svolgerà negli spazi di Caffè
Esilio al Centro Sociale Rivolta.
VOLONTARI TERZOMONDO MAGIS
Corso
di italiano e corso di chitarra – 3 ore
il lunedì pomeriggio.
Ascolto
e condivisione – 1 ora il giovedì pomeriggio
Momenti
di preghiera ecumenica – 1 ora il giovedì pomeriggio
SINGOLI
Cittadini
Alcuni cittadini si
sono resi disponibili ad mettere a disposizione PC con connessione internet e
accesso a skype per alcune ore alla settimana e ad offrire pranzi, cene e
momenti conviviali nei giorni festivi
martedì 1 marzo 2011
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