martedì 21 giugno 2011

21 giugno 2011: “APRI UN OMBRELLO, OFFRI PROTEZIONE!”

“APRI UN OMBRELLO, OFFRI PROTEZIONE!”

Venezia, campo San Tomà, martedì 21 giugno ore 11.00

Lo European Umbrella Event quest’anno anche in Italia.
Centinaia di persone nelle piazze italiane apriranno un ombrello per offrire simbolicamente protezione e solidarietà.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) il Consiglio Europeo per i Rifugiati ed i Richiedenti Asilo (European Council on Refugees and Exiles - ECRE) lancia anche quest’anno la campagna “Share an umbrella, offer protection!”.

Per partecipare allo European Umbrella Event basterà aprire un ombrello: nel gesto semplice di aprire un ombrello e condividerlo con chi hai vicino per proteggerlo dalla pioggia (o dal sole), si racchiude, secondo la campagna, un messaggio ben più profondo che forse può arrivare anche a chi di questi temi (diritti, rifugiati, richiedenti asilo,…) non ne sa nulla o conosce poco.

L’iniziativa fu promossa già l’anno scorso in diversi Paesi dell’Unione Europea, con lo scopo è quello di dare visibilità ai rifugiati e alle realtà che lavorano per la tutela dei loro diritti e del diritto d’asilo.

Il presidio di oggi, organizzato dalla Rete Tuttiidirittiumanipertutti assieme alle altre realtà ed associazioni cittadine, ci è sembrato il contesto adeguato per aderire anche a Venezia alla campagna europea, che denuncia in tutto il Continente la scarsa tutela e, talvolta, la totale mancanza di effettività dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, soprattutto considerati i fatti recenti e le affermazioni contraddittorie e confuse delle nostre Istituzioni regionali, che non ci hanno permesso di avere risposte né sul piano politico né su quello operativo.

Accogliamo l’invito della campagna,
apriamo un ombrello e offriamo un rifugio!


Per maggiori informazioni sull’iniziativa in Europa consulta la pagina: 
Per sapere in quali altre piazze italiane è presente l’evento vai su:

sabato 14 maggio 2011

14 maggio 2011: appello per una accoglienza degna


Lettera aperta delle associazioni e delle realtà veneziane per un’accoglienza degna nella nostra città.

Di fronte al nuovo vento di rivolta che in questi mesi ha soffiato nei paesi del Maghreb e del Mashreq, pur con le differenti caratteristiche che i movimenti hanno assunto nei diversi Stati coinvolti, non possiamo che sentirci solidali e vicini a chiunque abbia lottato e stia ancora lottando per affermare dal basso la propria autodeterminazione e la propria libertà dai dittatori e dai regimi.
Di fronte all’enormità di quanto è già avvenuto e sta ancora  avvenendo, pensiamo che ciascuno di noi sia chiamato a fare la propria parte con coraggio e senza timore dei cambiamenti. Le recenti migrazioni che hanno raggiunto il Sud dell’Italia, per quanto non abbiano mai numericamente rispecchiato i proclami allarmistici di diversi membri del Governo italiano, sono una delle conseguenze dirette di quelle che, almeno formalmente, l’Europa intera ha salutato come le rivolte della libertà. L’arrivo di questi uomini, di queste donne e di questi bambini nel nostro paese, è di certo il banco di prova per noi più immediato e rispetto al quale ognuno può dimostrare attivamente il proprio impegno per la pace e per un mondo più giusto.
Il governo italiano ha gestito in maniera emergenziale un fenomeno che poteva invece essere affrontato con un rispetto molto maggiore dei diritti umani: qualche decina di migliaia di migranti non può essere un numero di persone tale da piegare un paese come questo (mentre in Tunisia, ad esempio, sono stati accolti prima di tutto dalla società civile più di 500.000 profughi dalla Libia). Eppure si è  creata una situazione invivibile sull’isola di Lampedusa, spettacolarizzando come un’invasione l’arrivo di questi profughi ridotti a condizioni disumane perché tenuti per settimane senza i servizi necessari anche solo per sopravvivere in dignità.
Da quando sono iniziati gli spostamenti di questi migranti nel resto d’Italia, la situazione non è migliorata.
Si è innanzitutto creata una separazione fittizia e aprioristica tra “veri” e “falsi” profughi, o sulla base dell’origine nazionale, quando invece i testi internazionali e comunitari parlano del diritto a chiedere protezione internazionale come un diritto soggettivo, che chiunque deve poter esercitare, o sulla base di divisioni cronologiche irrazionali: chi è arrivato prima del la mezzanotte del 5 aprile può avere un permesso di soggiorno e venire considerato un profugo, chi è arrivato un minuto dopo va trattato da “clandestino” e rimpatriato .
Nel frattempo, centinaia e centinaia di persone, molte delle quali provenienti da paesi come il Sudan, la Somalia o l’Eritrea e che si trovavano in Libia perché respinte dall’Italia nel 2009 e nel 2010 sulla base del partenariato firmato con Gheddafi, hanno perso la loro vita in mare nel tentativo di salvarla e di renderla  migliore.
Per molti di coloro che  invece sono sopravvissuti, a  parte quelli che sono riusciti a raggiungere la Francia, si è aperta una strada costellata spesso dalla detenzione arbitraria in luoghi, come le tendopoli siciliane o addirittura le navi da crociera, che non hanno alcuno statuto giuridico e in cui questi migranti sono di fatto sequestrati in nome di uno “stato di emergenza” che il governo italiano ha incredibilmente proclamato con un decreto del 7 aprile rispetto a tutti i paesi del NordAfrica.
Noi crediamo invece che a ciascuna di queste persone vada riservata, semplicemente in quanto donne e uomini in fuga da condizioni di precarietà, difficoltà o pericolo, un’accoglienza diversa, nel pieno rispetto dei loro diritti e della loro dignità.

Alcune associazioni, come la Caritas ed Emergency, si sono già offerte di operare in questa direzione. Molte altre vorrebbero farlo. Per questa ragione, in contiguità con la tradizione che la città di Venezia ha sempre storicamente rivendicato, abbiamo intenzione di avviare fin da subito un percorso di accoglienza dal basso mettendo in rete tutte le risorse che le nostre realtà, come indicato accanto alle adesioni, hanno deciso di rendere disponibili a questo scopo.
Invitiamo ovviamente il Comune di Venezia a condividere questo percorso per creare sinergie anche con quelli che esso stesso ha già avviato.

Auspichiamo quindi, oltre che la condivisione e la trasparenza rispetto alle modalità di accoglienza già messe in atto in base al programma stabilito dal Governo, la definizione di un piano di accoglienza possibile e giusto, che coinvolga la grande risorsa rappresentata dalla società civile e dalle associazioni, che sia, nella sostanza e nel metodo, la migliore risposta a chi invece, attraverso il caos e gli allarmi, utilizzando ciò che accade per istigare sentimenti di chiusura e di xenofobia.
E’ questa secondo noi la maniera migliore di qualificare la nostra città, Venezia, come città di pace. E lo facciamo concretamente iniziando con il mettere a disposizione a partire da maggio 2011 e per la durata iniziale e prorogabile di almeno due mesi, le risorse elencate di seguito.


RISORSE PER UN'ACCOGLIENZA DEGNA

OFFICINA SOCIALE

Centro di accoglienza con 24 posti letto.

CGIL Camera del Lavoro Metropolitana

Messa a disposizione del proprio Ufficio Legale
Pasti c/o mensa Cgil
Volontari disponibili per accompagnamenti o eventuali altre necessità
Avvio sottoscrizione c/o lavoratori

ARCI Venezia Mestre
Mette a disposizione uno sportello informativo e di orientamento per i migranti neo-arrivati, presso la sede in via Torino 11/c di Mestre. Inoltre, stiamo approntando una rete di centri di raccolta di generi di prima necessità su Mestre e Venezia presso i Circoli Arci presenti sul territorio, in modo da essere funzionali un giorno a settimana (differenziato a seconda del Circolo), in fasce orarie da definire, per due mesi. 

CASA DEI BENI COMUNI MORION
La casa dei beni comuni Morion, al fine di garantire una degna accoglienza a migranti e richiedenti asilo, si impegna a organizzare all'interno della sua struttura un centro di raccolta di generi di prima necessita come vestiario, coperte, alimentari, eccetera.
Si impegna inoltre a garantire la presenza attiva di un gruppo di volontari pronto ad impegnarsi in tutte le esigenze.

EMERGENCY
Il gruppo Emergency di Venezia e Mestre si impegna a preparare una cena alla settimana per i migranti ed i rifugiati presso la sede di Mestre (Piazza Antonio Canova, Corti Femminili), per un periodo di tempo da concordare. Il Poliambulatorio di Marghera è disponibile durante il normale orario di apertura (dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00); è inoltre disponibile ad aperture straordinarie nel caso in cui se ne presentasse l'esigenza, con tempi e modalità che verranno valutati di volta in volta.

COOPERATIVA IL FONTEGO
La cooperativa El Fontego si propone di:
1) dedicare tre serate in bottega (giugno, luglio e settembre) che avranno come tema l'accoglienza e presenteranno esperienze di buone prassi,
2) offrire un paio di pomeriggi la settimana la possibilità di utilizzare in via paruta il collegamento internet dell'ufficio (pomeriggi da individuare in base alla presenza di volontari che sanno utilizzare il computer e che magari parlano inglese),
3) definire con i soci qualche ora da mettere a disposizione per esempio per accompagnare in giro per uffici.

IL VILLAGGIO
Il Villaggio al momento mette a disposizione 1.000€ per garantire ospitalità per un mese ad un migrante (35€/giorno) che comunque va ospitato presso una struttura adeguata.

LIBERALAPAROLA – scuola di Italiano per migranti
Gli insegnanti e le insegnanti della scuola Liberalaparola, la scuola di italiano per migranti che ha sede al Centro Sociale Rivolta di Marghera,  sono a disposizione per tenere corsi di lingua intensivi dedicati ai nuovi arrivati per 4 ore alla settimana per i prossimi 2 mesi.
Si impegnano inoltre ad aiutare nell'accompagnamento e nell'orientamento sul territorio per 2 ore la settimana

MANITESE
Mani tese sottoscrive la lettera, rendendosi disponibili a collaborare nella raccolta di materiali vari che potrebbero essere utili all'ospitalità, utilizzando i canali usuali con cui si trovano a lavorare. Se poi può essere un'occasione di socialità, possiamo condividere con le persone accolte le nostre attività (anche la raccolta che può favorire l'accoglienza). Per altre necessità hanno bisogno di capire meglio quali potrebbero essere i contributi specifici che possono dare e quindi vedranno in seguito.

RAZZISMO STOP e MELTING POT
L'Associazione Razzismo Stop in collaborazione con Melting Pot contribuiscono con 2 ore settimanali di sportello di informazione legale ed orientamento ai servizi rivolto ai migranti e rifugiati arrivati ed ai servizi e associazioni che ne richiederanno la consulenza. Lo sportello si svolgerà negli spazi di Caffè Esilio al Centro Sociale Rivolta.

VOLONTARI TERZOMONDO MAGIS
Corso di italiano e corso di chitarra – 3 ore  il lunedì pomeriggio.
Ascolto e condivisione – 1 ora il giovedì pomeriggio
Momenti di preghiera ecumenica – 1 ora il giovedì pomeriggio

SINGOLI Cittadini
Alcuni cittadini si sono resi disponibili ad mettere a disposizione PC con connessione internet e accesso a skype per alcune ore alla settimana e ad offrire pranzi, cene e momenti conviviali nei giorni festivi